Parco della Murgia Materana
tra i più spettacolari paesaggi rupestri d’Italia che testimonia l’antico rapporto tra natura e uomo
Il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano è un vasto territorio caratterizzato da profondi solchi che disegnano rupi e grotti utilizzate dall’uomo che vi si è insediato sin dai tempi preistorici, con stazionamenti risalenti al Paleolitico (Grotta dei Pipistrelli) e all’epoca Neolitica (villaggio di Murgecchia, di Murgia Timone e di Trasanello). Numerose testimonianze di queste fasi storiche sono conservate presso il Museo Nazionale “Domenico Ridola” a Matera.
Affascinante è la Gravina, enorme solco calcareo che attraversa il territorio materano da cui è particolarmente suggestiva la vista panoramica dei famosi Sassi. Sul fondo di questo Canyon, scorre l’omonimo torrente il cui lento cammino delle acque prosegue verso sud costeggiando l’antica città.
Le irraggiungibili pareti verticali delle rocce e la ricca vegetazione che si sviluppa all’interno dei confini del Parco determinano la formazione di ambienti naturali tali da permettere la presenza di specie volatili rarissime come il falco grillaio.
La Murgia materana, oltre ad una originale natura, conserva le più affascinanti vestigia della civiltà rupestre presenti in Italia, offrendo una varietà di elementi storici che consentono di distinguere le culture diverse che si sono succedute nel corso dei millenni. Culture tutte ancorate ad un ambiente naturale particolare che ha formato e condizionato l’identità delle stesse.
La Murgia era il regno dei pastori e dei mandriani che abitavano in piccoli villaggi ricavati dall’adattamento di caverne naturali. Una vera e propria classe sociale che con i suoi riti e tradizioni offriva un notevole contributo alla “civiltà contadina” e più in generale a tutta la civiltà rupestre, che oggigiorno offre un grande valore storico.